IPOCRISIE

Tutti scandalizzati per i morti ucraini, pronti anzi a scatenare una guerra mondiale.

Tutti indifferenti per le decine di migliaia di morti palestinesi e per le immani distruzioni provocate da Israele.

Ci sono esseri umani e esseri umani: alcuni sono semidei, altri sono polli.

Perché la Francia e l’Inghilterra così sensibili verso gli ucraini non muovono un dito in difesa dei palestinesi e li lasciano massacrare all’infinito?

Misteri dell’insensibilità e della ferocia proprie di noi umani.

Si sapeva che Israele si ispira alla dottrina ‘occhio per occhio, dente per dente’ ma qui abbiamo superato ogni limite.

Siamo passati da un atteggiamento che si poteva anche capire alla barbarie.

Ci meravigliamo delle distruzioni provocate dai Vandali, dagli Unni o dai Mongoli di Gengis Khan.

Israele li ha superati di gran lunga.

Quel che è più stupefacente è che gli altri popoli o approvano o stanno a guardare.

Pronti a fare la guerra per l’Ucraina, sordi e ciechi nei confronti dei Palestinesi.

Un commando palestinesenell’ottobre scorso, ha proditoriamente ammazzato almeno 1200 israeliani e fatto prigionieri altri 250.

Crimine orrendo ed esecrabile, figlio di una situazione incancrenita: comunque ingiustificabile e da condannare senza riserve.

Gli autori andavano perseguiti e puniti.

Da quell’episodio è invece scaturita una reazione spropositata ed indiscriminata tendente, non tanto e non solo a punire i colpevoli, ma a cancellare un intero popolo dalla faccia della Terra.

E’ accettabile?

E’ condivisibile?

Si può pensare che una qualche divinità, fosse pure il terribile Dio dell’Antico Testamento, possa approvare una simile carneficina?

La mia risposta, per quello che vale, è NO a tutti gli interrogativi.

Avrei capito una caccia serrata ai colpevoli, anche spietata: non questo massacro.

Gli Ebrei hanno subito, anche nel corso della storia recente, atrocità mostruose: hanno quindi acquisito il diritto di commetterne altrettante nei confronti di una popolazione inerme?

Io credo di no.

Il problema della convivenza tra ebrei e palestinesi è certamente intricato e complesso e, per molti motivi, di non facile soluzione. Non ultima la questione della convivenza di due popolazioni numerose e diversissime in un territorio molto ristretto.

L’olocausto non l’hanno perpetrato i palestinesi né hanno chiamato loro gli ebrei nei loro territori.

In ogni caso, data la situazione che si è creata, il dialogo e il confronto non hanno alternative.

A meno che non si voglia considerare un’alternativa la ‘foresta’ attuale nella quale ci si ammazza fino allo sterminio totale.

Per quanto riguarda noi, invece, forse è giunta l’ora di abbandonare l’atavica nostra ipocrisia che ci induce a stracciarci le vesti per alcuni morti e a rimanere del tutti indifferenti nei confronti di altri.

Nessuno ha il diritto di uccidere indiscriminatamente altri esseri umani: non ce l’avevano i nazisti, non ce l’hanno i palestinesi non ce l’ha lo stato di Israele.

Se si riscoprissero le ragioni profonde dell’essere ‘esseri umani’ forse si potrebbero trovare le strade per risolvere i contrasti in maniera pacifica, senza stragi né inaccettabili ritorsioni.