IL SENSO …

Delle cose, degli eventi, delle esperienze, della vita e della morte, dell’aldiqua e dell’aldilà, del prima e del dopo … dell’Universo tutto.

Sicuramente è già stato detto ma lo ripeto: l’essere umano è tale perché si interroga, riflette, cerca di capire e di approfondire, si sforza di risolvere i problemi, di illuminare i dubbi e gli enigmi e di darsi delle risposte.

Crediamo che questi atteggiamenti lo qualifichino in modo particolare e siano quelli che, più di tutti, lo differenziano dagli animali.

Tutto questo avviene a vari livelli, nel senso che coinvolge le persone in modo molto diverso: sicuramente esistono milioni di individui che non hanno né il tempo né la possibilità di porsi delle domande- Per non parlare dell’elaborazione delle risposte. Presi come sono dalle necessità della sopravvivenza.

E c’è anche chi, pur avendone tempo e modo, si dedica ad altro, si stordisce con mille distrazioni al punto da arrivare a varcare l’ultima soglia senza mai aver riflettuto nemmeno un minuto.

Appartengo alla minoranza che un po’ di tempo ce l’ha e quindi pratica la riflessione in forza di automatismi più che decennali.

Non dico che sono migliore di altri, anzi!

Spesso invidio chi vive alla giornata, con la mente sgombra, unicamente preso dalle mille leggere incombenze della vita quotidiana.

Come vorrei esserne capace anch’io, almeno qualche volta.

Nemmeno il Leopardi si è ‘salvato’: è morto sulla soglia dei suoi 39 anni, sicuramente giovane almeno secondo i criteri odierni ma quanti interrogativi, quante riflessioni, quanti scavi interiori ha disseminato non solo nelle sue prose ma anche nella sua produzione poetica.

Il periodo in cui viviamo si presta in modo particolare a suscitare domande: tuttavia mi pare estremamente povero nell’offrire risposte.

La cosa certa è che non esistono più leader, persone capaci di indicare la strada, di proporre ideali degni di essere vissuti, di delineare un train de vie percorribile e fruttuoso, di suscitare non dico entusiasmo ma almeno un vivo interesse per il raggiungimento della convivenza pacifica tra i popoli.

Ultimamente, al contrario, si parla sempre più insistentemente di guerra, di bombardamenti e perfino dell’impiego di bombe atomiche.

E’ la follia che ritorna.

Sembra che l’umanità non possa, non riesca a farne a meno.

In questo, bisogna riconoscerlo, non siamo migliori degli animali, di quelli più feroci.

Anzi, siamo molto più distruttivi e micidiali.

Non siamo cambiati minimamente rispetto alle epoche antiche: e dire che ci meravigliamo delle tante sanguinose guerre combattute da Gengis Khan, tanto per fare un solo esempio. Non ci accorgiamo che le sue guerre, rispetto alle nostre, erano delle baruffe. La sua ferocia che tanto ci fa inorridire, rispetto alla nostra, è paragonabile agli scapaccioni di un nonno severo.

Abitiamo la Terra, un piccolissimo atomo dell’immenso Universo: un pianeta adatto alla vita, ricco di mille meravigliose qualità.

Dovremmo esserne consapevoli, non è difficile, e operare per starci, tutti, nel miglior modo possibile.

Per fare questo dovremmo cogliere il senso profondo del nostro stare al mondo e agire di conseguenza: dedicarci a tutto ciò che serve a garantire e ad aumentare il benessere generale.

Non siamo forse ‘animali razionali’?

Dovremmo quindi essere consapevoli che la felicità non può appartenere a pochi (a danno o anche solo ad esclusione dei più): sappiamo che la maggioranza emarginata farà sempre di tutto per intaccare questa felicità.

Qualcuno potrebbe obiettare: chi l’ha detto che l’aspetto qualificante la nostra natura è la razionalità? Dove sta scritto che la nota dominante il nostro carattere è la compassione?

Potremmo dire che è stato detto e scritto, fin dai rempi antichi.

Ma è stato ugualmente scritto che siamo venuti al mondo per vivere secondo i nostri istinti più forti, non per comprimerli o, peggio, per sradicarli.

Ecco ‘il senso’ da cui sono partito: chi si ferma a queste ultime espressioni non va in profondità, non coglie (non vuole o non può) il significato vero della nostra natura.

Si concentra sui ‘pochi’, non considera le esigenze di tutti gli appartenenti al genere umano.

Anzi si meraviglia della reazione ‘dei più’ perché vorrebbe banchettare in santa pace ‘alla faccia’ dell’indigenza della maggioranza.

Devo dire che costoro non hanno capito niente della ‘natura’ umana.

E fino a che questa minoranza agguerrita e prepotente non avrà colto ‘il senso’ della vita, continueranno per l’umanità le guerre e le sofferenze ‘gratuite’.