DORMIRE (10-02-2023)

Vorrei tanto dormire: sempre.

Fare del sonno un’intera esistenza.

Certe mattine non mi sveglierei mai.

Il sonno, quando è sereno, è un’esperienza meravigliosa.

Purtroppo può essere anche agitato da incubi: in quel caso è mille volte meglio la veglia.

È chiaro che il sonno, in quanto tale, non è così appagante.

È quel che si prova da svegli, dopo il sonno, che ne determina il ‘colore’.

Se si è dormito a lungo tranquillamente, magari ripercorrendo momenti felici della propria passata esistenza, allora ci si risveglia ristorati, rinfrancati, riconciliati con la vita.

Se questa è amara, un cielo plumbeo senza sole, allora si vorrebbe ritornare a dormire, a vivere quella dimensione ‘senza coscienza’ che nulla promette ma che tante sensazioni positive trasmette.

Chi non preferirebbe, al posto di un’esistenza di sofferenza, una vita fatta tutta di catene interminabili di sonni sereni, tale da concludersi senza scossoni nell’ultimo sonno senza più risveglio?

Nel sonno si incontrano persone, si svolgono attività, si risolvono problemi: quando il sonno è positivo si raggiungono traguardi che nella vita normale sono rigorosamente esclusi. E se ne provano anche tutte le gioie, se ne assaporano le soddisfazioni.

Chi non vorrebbe tutto questo al posto di una vita di stenti, di umiliazioni, di fallimenti?

Una vita vissuta nel pavimento melmoso della sofferenza e del disagio.

Il sonno dura mediamente sulle 7 ore, con punte che arrivano fino a 8 o 9. Una parte ragguardevole delle 24 ore.

Se togliessimo alla vita di veglia i tempi morti, i periodi dedicati alle necessità fisiologiche, ci accorgeremmo che non rimane per l’attività cosciente molto più tempo di quello dedicato al sonno.

Nei fatti abbiamo due periodi giornalieri che quasi si equivalgono.

E’ chiaro che non possiamo dormire sempre, così come non possiamo restare svegli per tutte le 24 ore: si tratta dunque, soltanto, di esprimere una preferenza.

Se me l’avessero chiesto qualche quinquennio fa non avrei avuto dubbi: avrei scelto senza esitazioni la veglia.

Adesso francamente dovrei esprimere più di una perplessità

E se non sono ancora del tutto pronto per dire senza esitazioni che sì, preferirei un’esistenza di sonno a una fatta tutta di veglia, tuttavia non mi lamenterei se mi venisse assegnata per qualche tempo una vita di totale riposo.

Se gli umani apprezzassero di più il sonno forse sarebbero meno inclini a farsi la guerra o a impegnarsi con assiduità a rendersi la vita difficile.

Il sonno è levità, dolcezza, soavità.

Ne avremmo veramente bisogno, nella nostra vita di veglia nella quale, invece, diamo ampio spazio alla follia.

E’ proprio il caso di augurare a tutti: buon riposo!