INGLESI IN GINOCCHIO (23-11-2022)

Lo sport inglese ha preso l’abitudine di cominciare in ginocchio alcuni dei più importanti eventi cui partecipa. Il campionato mondiale di calcio in questo senso è una vetrina perfetta.

Per condannare il razzismo (di cui sono vittime i neri d’America); per denunciare un’aggressione (della Russia contro l’Ucraina, per esempio); per biasimare le infamie di un regime oppressivo e sostenere una ribellione di popolo (quello che sta succedendo in Iran) …

Ma i loro misfatti?

Lasciamo stare il bombardamento di Dresda con le migliaia di civili inermi bruciati vivi fin dentro i rifugi: erano in guerra contro Hitler e hanno lavato via così le loro scelleratezze.

I massacri compiuti in India?

Gli obbrobri di cui si sono macchiati in Africa?

L’atto di forza prodotto contro l’Argentina a proposito delle Malvinas?

I bombardamenti di popolazioni inermi condotti con gli USA in Serbia e in Iraq?

Tanto per richiamare soltanto qualche episodio.

Si inginocchiano solo per le nefandezze degli altri?

E per le loro?

Per le quali dovrebbero vivere in ginocchio buona parte della loro giornata.

Questo è il nostro mondo, impastato di ipocrisia fin nel midollo.

Perché inglesi, francesi, americani non sono credibili nella loro campagna contro la Russia?

Perché così tanti Stati e popolazioni non condividono la loro crociata?

Semplice: non hanno le carte in regola per poterlo fare.

Non hanno mai fatto una limpida autocritica.

Non solo: in altre parti del mondo, anche oggi, continuano a bombardare, a scatenare rivolte, ad accendere focolai di guerra.

In nome dei diritti e della dignità umana?

No.

Semplicemente per tutelare i propri interessi.

È con questo giustificata l’invasione russa dell’Ucraina?

Non credo.

Ma a stracciarsi le vesti non possono essere i signori di cui sopra.

Che hanno fatto e stanno facendo le stesse cose in altre parti del mondo. Mantenendo, però, il focus solo sulla Russia.

In ogni caso la genuflessione degli inglesi risulta penosa e irritante.

Il cambiamento ci sarà, se mai ci sarà, solo quando tutti i popoli reciteranno il ‘mea culpa’ per i crimini commessi: ognuno per la sua parte.

E daranno inizio, da lì, a una nuova era: di riparazione e di solidarietà.

Il resto è solo irricevibile falsità.

Fumo negli occhi e cattiva coscienza.