Il presidente degli USA Joe Biden ha inveito contro le grandi compagnie petrolifere americane, colpevoli di aver realizzato enormi extra profitti grazie alla crisi Ucraina.
Profitti che gestiranno per proprio conto e che serviranno per gratificare i manager e gli azionisti.
Non certo per alleviare le condizioni di molti americani che, a causa dell’inflazione, faticano a quadrare i conti famigliari.
‘Guadagni scandalosi’, ha tuonato, ‘speculano con la guerra’.
Biden è diventato comunista?
Non credo proprio.
È più che altro una mossa elettorale in vista delle imminenti elezioni di midterm nelle quali, secondo quasi tutti i sondaggi, i democratici del presidente rischiano una sonora batosta.
Allora, che cosa c’è di meglio e di più funzionale che amplificare il malumore popolare nei confronti delle 7 sorelle?
Salvo poi, passata la paura, tornare all’ideologia ultra liberista di sempre.
Quando si parla di comunismo si pensa subito all’esperienza sovietica o a Karl Marx.
Quanto alla prima si può dire che, partita da ideali condivisibili, si è poi trasformata in un mostro militar-burocratico che in buona parte ha divorato i suoi stessi promotori.
Il secondo è stato irrimediabilmente e negativamente segnato dall’andamento della prima: chi, tenendo ben presente la condizione umana, legga senza pregiudizi l’opera di Marx non potrà non trovare riflessioni di sicuro buon senso.
Non mi riferisco alle elaborazioni scientifiche di stampo economico che, inevitabilmente, sono state in larga parte inficiate dalla realtà.
Né, propriamente, mi riferisco alle indicazioni strettamente politiche in quanto, proprio queste, sono state esasperate e stravolte dal potere stalinista.
Penso alle analisi sociologiche, alle considerazioni antropologiche, al sincero afflato di partecipazione umana che caratterizza molta parte della sua opera.
D’altra parte è la vita stessa di Karl Marx che testimonia a favore del suo pensiero: sempre in fuga, sempre braccato della polizia prussiana, sempre in gravi ristrettezze economiche.
Dunque: il comunismo ha fallito come esperimento politico, probabilmente e da un punto di vista squisitamente tecnico, ha fallito anche come dottrina economica ma si può tranquillamente affermare che il comunismo ha fallito anche come ideale umano, come obiettivo generale da perseguire?
Ragionando a mente fredda si può scoprire che lo stalinismo sta al comunismo marxiano come il Torquemada sta alla dottrina evangelica.
Il pensiero sociologico di Marx potrebbe essere riassunto in questa espressione: da ognuno secondo le sue possibilità, a ognuno in base alle sue necessità. Cosa c’è di tanto assurdo?
Tutti, con il proprio lavoro e il sistema generale di vita dovrebbero offrire alla società ciò che possono dare, ciascuno, poi, dovrebbe ricevere in cambio dalla società tutto ciò che gli serve per vivere dignitosamente: lui e la sua famiglia.
Il mio modo di vedere e di pensare non si discosta molto da queste semplici enunciazioni.
Gli avvenimenti di questi ultimi decenni, per non parlare delle due guerre mondiali del novecento, mi hanno portato a considerare l’umanità come una sola, immensa comunità.
Siamo in presenza di problemi e difficoltà che nessun popolo può pensare di risolvere da solo: la crisi climatica, la scarsità di beni primari, le turbolenze dei popoli e del pianeta costituiscono una potente spinta verso l’unione, verso la comunione di intenti.
Questo richiede anche che tutti gli esseri umani possano vivere dignitosamente la loro esistenza: concorrano cioè tutti insieme al conseguimento del benessere generale.
Utopia?
Forse. Non pretendo certo che tutto si realizzi nel breve volgere di qualche anno. Le accelerazioni ‘innaturali’ nella storia umana producono mostri: stalinismo docet.
Questo non significa che non ci si possa proporre un ideale da perseguire con pazienza e continuità nel tempo.
Vi sembra tollerabile che, tra gli umani, ci sia chi può disporre a propria discrezione di fortune immense e viva gomito a gomito con chi non ha nemmeno di che mangiare?
Per quanto mi riguarda lo trovo inaccettabile e disumano.
Sono comunista per questo?
Non si tratta quindi soltanto dei ‘guadagni scandalosi di chi specula con la guerra’, esimio Biden, si tratta di un sistema che spoglia di ogni risorsa la parte più cospicua dell’umanità per far annegare nell’oro solo alcuni individui.
Questo è un sistema che sta portando il nostro pianeta al collasso e che mette a repentaglio la presenza stessa dell’umanità sulla Terra.
Ripeto: per me solo una umanità che si pensa e si realizza nel suo complesso come comunità, ha una chance.
Che questo modo di pensare sia comunismo o no, non mi interessa.
Lo decideranno ‘i salvati’.