Guerra.
Procreazione incontrollata.
Sfruttamento generalizzato e indiscriminato di tutte le risorse fino a disossare il pianeta.
Fracking
Droghe
Allevamenti intensivi.
Fuga su Luna, Marte e ogni altrove.
Accaparramento e sfruttamento privato delle risorse.
Animali: adorazione e sfruttamento.
Per chi suona la campana?
Per noi, per l’umanità.
Non c’è dubbio: il primo vivente di cui si sbarazzerà il pianeta, siamo noi.
Siamo una specie invadente e invasiva, debordante e sommamente perniciosa.
Siamo un pericolo per la Terra e per tutte le altre specie viventi che accoglieranno la nostra dipartita con un sospiro di sollievo e con dei veri e propri urrà.
Siamo degli esseri razionali che agiscono irrazionalmente, che mettono la loro razionalità al servizio dell’irrazionalità che diventa quindi incoercibile e oltremodo distruttiva.
La razionalità potrebbe salvarci.
Indicarci le vie di uscita.
Ce le mostra, anzi e le illumina.
Sono davanti ai nostri occhi e tutti, a mente fredda, le consideriamo ‘ragionevoli’. Addirittura praticabili.
Ma le scartiamo, le mettiamo da parte, le tacitiamo e le soffochiamo.
Perché?
In realtà non esiste alcuna spiegazione ‘razionale’, non c’è alcuna giustificazione.
C’è solo da riconoscere che, nei fatti, siamo governati e guidati dagli istinti e dalle passioni.
Se fossimo almeno capaci di riconoscere questo puro e semplice dato di fatto già saremmo a buon punto.
Potremmo cominciare il cammino del ravvedimento e della redenzione.
Invece continuiamo a bearci e a illuderci: siamo tutti seguaci di Rousseau, siamo tutti convinti di essere fatti di una pasta buona, anzi eccellente e che, quindi, non abbiamo nulla da temere.
Ed è così che ci abbandoniamo alle nefandezze più degradanti, che pratichiamo i comportamenti più distruttivi.
Dovremmo soltanto e semplicemente guardarci allo specchio, prendere atto serenamente e sinceramente di chi siamo veramente e da lì ripartire.
Un bagno di sano realismo non può farci che bene.
Potrebbe rappresentare l’inizio della risalita.
Della salvezza dall’abisso.