FOLLIE UMANE (20-10-2022)

Guerra.

Procreazione incontrollata.

Sfruttamento generalizzato e indiscriminato di tutte le risorse fino a disossare il pianeta.

Fracking

Droghe

Allevamenti intensivi.

Fuga su Luna, Marte e ogni altrove.

Accaparramento e sfruttamento privato delle risorse.

Animali: adorazione e sfruttamento.

Per chi suona la campana?

Per noi, per l’umanità.

Non c’è dubbio: il primo vivente di cui si sbarazzerà il pianeta, siamo noi.

Siamo una specie invadente e invasiva, debordante e sommamente perniciosa.

Siamo un pericolo per la Terra e per tutte le altre specie viventi che accoglieranno la nostra dipartita con un sospiro di sollievo e con dei veri e propri urrà.

Siamo degli esseri razionali che agiscono irrazionalmente, che mettono la loro razionalità al servizio dell’irrazionalità che diventa quindi incoercibile e oltremodo distruttiva.

La razionalità potrebbe salvarci.

Indicarci le vie di uscita.

Ce le mostra, anzi e le illumina.

Sono davanti ai nostri occhi e tutti, a mente fredda, le consideriamo ‘ragionevoli’. Addirittura praticabili.

Ma le scartiamo, le mettiamo da parte, le tacitiamo e le soffochiamo.

Perché?

In realtà non esiste alcuna spiegazione ‘razionale’, non c’è alcuna giustificazione.

C’è solo da riconoscere che, nei fatti, siamo governati e guidati dagli istinti e dalle passioni.

Se fossimo almeno capaci di riconoscere questo puro e semplice dato di fatto già saremmo a buon punto.

Potremmo cominciare il cammino del ravvedimento e della redenzione.

Invece continuiamo a bearci e a illuderci: siamo tutti seguaci di Rousseau, siamo tutti convinti di essere fatti di una pasta buona, anzi eccellente e che, quindi, non abbiamo nulla da temere.

Ed è così che ci abbandoniamo alle nefandezze più degradanti, che pratichiamo i comportamenti più distruttivi.

Dovremmo soltanto e semplicemente guardarci allo specchio, prendere atto serenamente e sinceramente di chi siamo veramente e da lì ripartire.

Un bagno di sano realismo non può farci che bene.

Potrebbe rappresentare l’inizio della risalita.

Della salvezza dall’abisso.