Stiamo traslocando e abbiamo già buttato un sacco di libri.
Alcuni erano messi veramente male, altri però erano ancora validi.
I libri stanno scomparendo.
Si sta dissolvendo la fisicità di tutti i supporti.
Conosco persone che non hanno più alcun libro, non hanno lettori di alcun tipo, hanno solo il cellulare.
La musica gliela manda Spotify,
I libri se li fanno leggere da Audible.
E pensare che fino a qualche tempo fa c’erano individui, illetterati per lo più, che acquistavano dei libri ‘finti’ per riempire le parti aperte del mobile del soggiorno.
Con quei dorsi vuoti volevano ingannare i visitatori: far credere che in quella casa qualcosa si leggeva.
Tanto era considerata la lettura e, più in generale, l’acculturamento.
Penso che adesso succeda il contrario.
Tutti si ingegneranno a nascondere i pochi libri in dotazione, a vergognarsene perfino, qualora venissero scoperti.
Il 7 febbraio 1497 i seguaci del Savonarola bruciarono in piazza a Firenze cataste di oggetti ritenuti peccaminosi: tra questi dipinti e anche molti libri.
Numerosi altri roghi furono accesi nel corso dei secoli fino agli ultimi, i più odiosi forse, organizzati dai nazisti nel 1933.
Questi episodi sono sempre stati esecrati dagli uomini liberi: tutte le generazioni di studenti sono state spinte a condividere la condanna e il disprezzo morale.
Ai nostri giorni i libri non sono più bruciati nelle pubbliche piazze ma vengono silenziosamente spediti al macero.
Li si immette furtivamente nei cassonetti, li si butta nelle discariche improvvisate a cielo aperto, chi ha la stufa li usa per avviare il fuoco in inverno.
Nessuno li vuole, né privato né pubblico.
Se telefoni a qualche Istituzione offrendo libri ti rispondono piccati, quasi offesi.
Perché ci siamo tanto indignati con coloro che i libri li hanno bruciati mentre noi, tranquillamente, li gettiamo nei cassoni dell’immondizia?
Ormai abbiamo scelto, basta con la fisicità della carta, basta anche con i supporti per ascoltare la musica: con un cellulare e qualche abbonamento si può disporre di tutto.
È un altro mondo, rispetto a quello in cui siamo cresciuti e ci siamo formati.
Un mondo che dovrebbe scusarsi con Savonarola e con i nazisti visto che, in fondo, fa esattamente le stesse cose.
E se ad un certo punto scoppiasse nel Sole una tale tempesta magnetica da accecare in un sol colpo tutti gli strumenti e i supporti elettronici esistenti sulla Terra?
Non è mai successo ma l’evento è stato più volte evocato.
Il risultato?
Resteremmo in un batter d’occhio senza cultura, senza storia, senza poesia, senza musica: senza niente, insomma.
Ci troveremmo azzerati come i primi uomini che hanno calcato le plaghe terrestri.
Molto peggio dei cosiddetti primitivi che almeno possono contare sulla tradizione orale gelosamente conservata, coltivata e tramandata dagli anziani.
Fantascienza?
Forse.