*) SCAPPARE
Come siamo messi? In patria e fuori?
Piuttosto male, direi.
Dal punto di vista idrogeologico il nostro Paese cade letteralmente a pezzi. È anche costantemente insidiato da terremoti e colate vulcaniche.
Le fabbriche continuano a chiudere, i giovani restano disoccupati e chi ha più di 50 anni rischia ogni giorno di essere licenziato.
Non voglio nemmeno esprimermi sulla salute dei carrozzoni statali quali la sanità e l’istruzione.
L’inefficienza della burocrazia è poi qualcosa che anche i marziani conoscono in ogni dettaglio.
E mi fermo qui.
Fuori dai nostri confini le cose non vanno molto meglio.
Cambiamenti climatici, crisi energetica, rischio di guerra atomica …: penso che bastino, per dare un’idea.
Il tutto è accompagnato dal movimento inarrestabile di milioni di persone che sono alla ricerca della pura e semplice sopravvivenza.
Basta? Penso proprio di sì.
Perché ricordo tutto questo?
Semplicemente per dire che, a mio avviso, in queste circostanze i partiti politici italiani dovrebbero fare a gare per scappare da una qualsiasi responsabilità di governo.
E invece?
Assistiamo a una lotta ‘all’ultimo sangue’ per agguantare il bastone del comando, per installarsi nella stanza dei bottoni.
Perché?
Per il semplice fatto che, in realtà, la politica è potere e servizio.
Come potere gestisce le chiavi dell’amministrazione pubblica e delle risorse nazionali.
Come servizio obbliga a lavorare per accrescere sempre più il benessere dei cittadini.
È facile capire per quale scopo i diversi partiti politici concorrano nelle prossime elezioni.
*) CORGI
Sono i due cani della regina Elisabetta rimasti orfani dopo la morte della loro padrona.
Sono depressi, soffrono di inappetenza, non sono ancora in grado di elaborare il lutto.
Fior di psicologi si stanno impegnando per escogitare le strategie più opportune per aiutare i due cani a superare il terribile momento.
Va bene tutto, anche la spasmodica attenzione prestata ai due orfani.
Eppure c’è in tutto questo qualcosa di stonato, qualcosa che non quadra.
Ci sono migliaia di persone che muoiono ogni giorno di morte ‘anticipata’ per i più svariati motivi.
Ci vengono mostrati in televisione: sommersi dai flutti del mare, travolti dai fiumi in piena, ammazzati per strada da bombe e missili lanciati da decine di chilometri di distanza.
Non avverto su queste persone nessun alone di pietà e nessuna commiserazione. Non vedo lacrime né odo esperti che disquisiscano sulla tragedia della vita umana.
Le persone sono diventate numeri che, quando va bene, vengono conteggiate e subito rimosse.
I Corgi, invece, impietosiscono, smuovono i sentimenti, eccitano le emozioni.
Anni fa ho letto una riflessione storica intitolata ‘Il mondo alla rovescia’: si riferiva ad un carnevale medievale in cui i villani hanno tentato di prendere il posto dei signori che, però, hanno reagito duramente. Si può immaginare com’è andata a finire.
Bene.
Il fatto che la politica invece che come servizio venga interpretata e gestita come puro e semplice potere e, l’altro fatto relativo all’indifferenza che accordiamo ai nostri simili che fa il paio con l’attenzione morbosa dedicata ai Corgi, questi fatti non ci descrivono un ‘mondo alla rovescia’?
Che, evidentemente, non era una prerogativa del solo Medio Evo.