Ho trovato molto interessante questa riflessione sulla razionalità di Josè Saramago.
‘Giunto ora a questi giorni, i miei e quelli del mondo, mi vedo davanti a due possibilità: o la ragione, nell’uomo, non fa che dormire e generare mostri, oppure l’uomo, essendo indubbiamente un animale tra gli animali, è, altrettanto indubbiamente, il più irrazionale di tutti loro.
Comincio a propendere sempre più per la seconda ipotesi, non perché io sia morbosamente incline a filosofie pessimiste, ma perché lo spettacolo del mondo è, nella mia debole opinione, e da tutti i punti di vista, una dimostrazione esplicita ed evidente di quella che io chiamo l’irrazionalità umana. Vediamo l’abisso, è proprio lì davanti ai nostri occhi, eppure avanziamo verso di esso come una folla di lemming suicida, con la fondamentale differenza che, strada facendo, ci intratteniamo a trucidarci gli uni con gli altri.’
(‘Quaderni di Lanzarote’, Feltrinelli, novembre 2017, pagg 17-18)
Saramago è un autore che leggo sempre volentieri: per i contenuti e per come scrive.
Mi permetto di suggerire due suoi testi: ‘Il Vangelo secondo Gesù Cristo’ (Bompiani 1993); ‘Cecità’ (Einaudi 1996).
*) La pubblicazione del ‘Vangelo …’ suscitò in Portogallo una tale ondata di polemiche da indurre Saramago a trasferirsi nelle Canarie, a Lanzarote, dove poi morì.
*) Nel 1997 Dario Fo vinse il premio Nobel per la letteratura. Tra i ‘concorrenti’ c’era anche Saramago che, sotto il profilo strettamente letterario, certamente lo sovrastava.
Dario Fo ne era perfettamente consapevole tanto che, dopo l’assegnazione, fece a casa di Saramago la seguente telefonata: ‘Sono un ladro, ti ho rubato il premio. Un giorno toccherà a te. Ti abbraccio’.
Saramago in effetti vinse il Nobel nel 1998, l’anno successivo.