È un fenomeno ormai in atto: impossibile negarlo.
Alcuni (molti) ne sono terrorizzati e le vivono come delle vere e proprie catastrofi.
Altri (forse una minoranza) le interpretano come un fenomeno tutto sommato positivo.
Ricordo solo tre momenti migratori che hanno caratterizzato la nostra storia.
*) Con la fine dell’impero romano sono approdate nelle nostre terre una grande varietà di popolazioni che si sono imposte, sovrapposte e, alla fine, integrate con le genti autoctone.
*) A partire dal ‘500 e continuando nei secoli successivi, i popoli europei si sono lanciati alla conquista delle terre americane (e non solo). Si è trattato di una appropriazione, con tanto di eccidi e deportazioni.
*) Tra la fine dell’800 e la prima metà del ‘900 c’è stata una grande migrazione, tutto sommato pacifica, dalle nazioni europee verso l’America, soprattutto, ma anche verso l’Australia. Un trasferimento che, a differenza dei precedenti, non è stato sostenuto dall’impiego delle armi.
Quindi è fuori di dubbio che le migrazioni ci sono sempre state.
Così come è indubbio che, a parte le migliaia di morti ammazzati dovuti agli spostamenti di popoli realizzati armata manu, le migrazioni, per quanto pacifiche, hanno sempre creato paure, disagi, tensioni e, spesso, anche veri e propri conflitti.
Quello che emerge chiaramente dalla storia passata e presente è che le migrazioni di massa non si possono fermare: nessuno riesce a fermarle. Nemmeno con gli eserciti. Con la bomba atomica, forse, ma, in quel caso, il disastro coinvolgerebbe tutti.
Quindi invocare il blocco navale non serve a molto: è solo propaganda in vista delle prossime elezioni. Tanto è vero che Salvini, che è stato ministro dell’interno, non l’ha adottato durante il suo mandato. Per il semplice fatto che non può essere attuato, almeno in questa fase.
D’altra parte non affrontare la questione e delegarla completamente ai Paesi coinvolti come fanno alcune delle nazioni che si sentono al riparo dall’aggressione migratoria, è politica completamente miope e autolesionista. Per il solo fatto certo che i migranti che sbarcano in Italia, in Grecia, in Spagna, prima o poi arriveranno anche da loro. Andranno là dove possono andare, dove hanno deciso di approdare, dove c’è più ricchezza o là dove sanno di trovare un qualche appoggio da parte di persone appartenenti alla loro stessa etnia.
Purtroppo per noi (e per tutti) questo processo migratorio si inserisce in una serie di sconvolgimenti, climatici e non, che stanno già terremotando le popolazioni che dovrebbero accogliere i migranti.
Siamo insomma in presenza di eventi difficilmente controllabili e gestibili che richiederebbero una superiore unità di intenti.
E come dimenticare le pandemie? E non aggiungo altro.
Rispetto a questo quadro non certo semplice e per molti versi inquietante, le élites mondiali della comunicazione e del denaro come rispondono? Due soli esempi.
*) Mark Zuckerberg, padrone di Facebook, è impegnato a sviluppare il ‘Metaverso’, un sistema che utilizza ‘interfacce collegate direttamente ai propri visori di realtà virtuale tramite sensori indossabili in ogni parte del corpo e che allena questi sensori a interpretare una serie di movimenti secondo uno schema a cui il corpo non è abituato’ (Wikipedia). Se ho capito bene, si tratta di usare degli strumenti (tipo occhiali particolari, per esempio) capaci di captare segnali digitali e di interpretarli per generare una risposta.
*) L’altro campione della modernità contemporanea è Elon Musk, padrone di Tesla e già salito agli onori della cronaca, oltre che per le sue vetture elettriche, per avere tentato l’acquisto di Twitter e aver organizzato i primi viaggi spaziali per non addetti. Il signor Musk è fondatore e tra i principali finanziatori di Nauralink un’azienda che si occupa di interfacce neuronali impiantabili. Più volgarmente e più chiaramente, studia e progetta elettrodi da impiantare nel cervello delle persone per risolvere certi loro problemi legati a particolari patologie o, più in generale, per rendere gli individui più idonei ad affrontare situazioni problematiche e a risolverle nel modo migliore.
Ecco, a mio avviso questi sono due signori che di fronte ai problemi veri che angustiano l’umanità e il Pianeta, si voltano da un’altra parte e si mettono a giocare ad un altro gioco, al loro gioco, nel quale sperperano una quantità incalcolabile di risorse.
Rispetto a tutti i rivolgimenti cui ho accennato, ho sentito alcuni giovani accusare le generazioni più anziane di aver preparato loro un mondo pessimo, inguardabile e ingestibile.
Ciò che sta succedendo è solo in minima parte attribuibile all’opera dell’uomo e per quella parte si devono chiamare in causa tutte le generazioni umane che si sono finora succedute sulla faccia della Terra, comprese le più giovani che non possono certo considerarsi ‘innocenti’: nessuno si può chiamare fuori
(D’altra parte sia Elon Musk e più ancora Zuckerberg non possono certo essere considerati anziani).
I rimbrotti reciproci e le fughe in avanti o di lato, non servono a niente e a nessuno.
E’ un dato di fatto, invece, che non tutti colgono la drammaticità del momento.
I popoli dovrebbero unirsi e far fronte comune: invece si fanno la guerra.
Mi auguro solo che, alla fine, trionfi la ragionevolezza.
Magari prima della fine.
(Il fatto che mi sconvolge maggiormente? Che il grado di consapevolezza di molte persone è prossimo a zero.)