I nostri media sono molto solerti e precisi nell’informarci tempestivamente sul numero e sulla ‘qualità’ (donne, vecchi, bambini …) dei morti provocati dalle truppe russe.
Non una parola sui bombardamenti e sugli uccisi ad opera dell’esercito ucraino.
E sì che il suddetto negli anni passati ha ucciso migliaia di persone nelle regioni ribelli. E continua ad ammazzare donne, vecchi e bambini con bombardamenti indiscriminati che colpiscono soprattutto la popolazione civile.
È vero che la forma della legge sta dalla parte dell’Ucraina, ma le persone sono pur sempre persone e i morti sono morti, qualunque sia la loro etichetta.
Ognuno è libero di pensarla come vuole ma per me questo tipo di informazione è disinformazione, pubblicità di bassa lega e cattivo gusto.
Abbiamo ormai stabilito due categorie fondamentali: umano e disumano.
Umano è ciò che attiene a quella porzione della nostra specie che sta dalla nostra parte; tutto il resto è disumano.
Il primo è degno di nota, oggetto di una continua, enfatica attenzione, il secondo non va ascoltato né visto. Perché, per noi, non esiste proprio. Non deve esistere.
È così, per esempio, che siamo indotti a piangere per un uccellino che si spezza un’ala negli USA o in Germania e ci disinteressiamo totalmente dei tanti morti ammazzati che le truppe dell’Arabia Saudita mietono ogni giorno nello Yemen.
I nostri media sono tutti sull’uccellino e non ci dicono niente degli altri disgraziati.
Dopo le due grandi guerre del ‘900 si sono fatti cimiteri anche per i nemici.
Adesso ce li risparmieremmo, visto che chi è considerato nemico non è degno di alcuna considerazione, nemmeno di essere elencato.
Un bel passo avanti, non c’è che dire.
Di ritorno verso la barbarie.
Se è vero quello che scrive Giambattista Vico (1668-1744): la sepoltura dei morti è uno dei segni che certificano l’ingresso dell’umanità nella civiltà.