METAFORE (05-06-2022)

Un branco di leoni, stesi all’ombra di un grande albero, osservano sornioni delle giovani gazzelle che là vicino lottano per accaparrarsi il maggior numero di femmine.

Famigliole di bagnanti nuotano felici mentre dal largo si avvicinano veloci degli squali affamati.

Frotte di sciatori elettrizzati scendono celermente lungo un canalone innevato ignari della valanga che incombe sulle loro teste.

E potrei continuare.

L’umanità? Noi?

Siamo come le gazzelle, i bagnanti e gli sciatori.

Che cosa dovremmo fare?

Rispettare l’ambiente, per esempio, cercando di non sconvolgerlo e inquinarlo.

Controllare la demografia: contenere le nuove nascite per non appesantire oltremodo la Terra con la nostra presenza.

Guidare l’economia e tutte le altre attività umane per evitare di diventare schiavi delle nostre stesse dinamiche.

Che cosa facciamo, invece?

Ci muoviamo sulla crosta terrestre come un elefante in una cristalleria: sfruttiamo oltre ogni limite tutto ciò che sta sulla superficie e anche sotto, fin dove riusciamo ad arrivare.

Cementifichiamo, bruciamo, distruggiamo; spacchiamo le rocce, pompiamo i liquidi, aspiriamo i gas.

Mettiamo al mondo sempre nuovi individui quasi che la Terra fosse solo nostra e potesse sopportare un numero indefinito di persone. Fino a poco tempo fa si diceva che saremmo arrivati a 9 miliardi, adesso sento parlare di 11 – 12. Ci saranno quindi sempre meno risorse, più disastri e guerre. Per non parlare delle migrazioni che diventeranno oceaniche e incontenibili.

L’attività economica, si sa, obbedisce agli istinti. Come pure la maggior parte delle altre attività che intraprendiamo. Dovrebbero essere guidate, indirizzate, sviluppate per conseguire risultati utili al benessere generale. Sono invece intraprese per incrementare sempre più la ricchezza e la felicità di pochi, in barba alle condizioni disagiate dei più.

La nostra cultura è stata vittima di un abbaglio iniziale davvero funesto: ‘l’uomo è un animale razionale’. L’hanno decretato Socrate, Platone, Aristotele.

Un qui pro quo che nessuno è più riuscito a correggere e nemmeno a scalfire.

Che ha prodotto e continua a produrre danni incalcolabili: che potrebbe, addirittura, determinare la fine dell’umanità.

Gli esseri umani si sono convinti di operare in nome e per conto della ragione e quindi non riflettono sulle loro azioni, non si interrogano sulle conseguenze delle loro iniziative, non correggono il loro modo di fare.

In realtà tutto ciò che fanno è davvero poco razionale, molto istintuale, invece.

Il fatto che in Italia il tasso di natalità sia in continua contrazione, non vuol dire che a livello generale la popolazione diminuisca. Sappiamo che, invece, il numero di nuovi esseri umani che vede la luce sopra la Terra, è in continuo aumento. Con esiti imprevedibili ma che non è difficile immaginare disastrosi. Soprattutto per quelle aree in cui si mettono al mondo sempre meno figli (e, magari, si allevano sempre più cani).

Quant’è razionale la pratica del fracking? La pratica con la quale in USA estraggono gas dalle rocce? E ‘grazie’ alla quale inquinano le falde acquifere e massacrano gli ambienti. Gas che poi vogliono vendere a noi a prezzo doppio rispetto a quello russo.

No, mi dispiace di contraddirvi, illustri filosofi: l’uomo non è un essere razionale.

È un animale capace di autocoscienza, questo sì ma che poi, delle sue riflessioni, non sa che farsene.

Diciamo che è un animale dotato di appetiti egoistici robusti e di forti pulsioni, in buona parte asociali.

Ha anche una debole capacità razionale che quasi mai riesce ad averla vinta sulle altre istanze della persona.

Dire che è un essere razionale lo fa crescere tranquillo e sicuro di sé, in realtà lo abbandona in braccio alle sue passioni più funeste.

Bisogna dire che ha anche un barlume di razionalità che deve essere coltivata e rafforzata dalla nascita e per tutto il corso della vita.

Per finire con un’altra metafora: siamo come degli alberi da frutto.

Se sono coltivati producono frutta sana e gustosa, se lasciati a sé stessi danno frutti bacati e immangiabili.