LA GUERRA SI AVVICINA (26-04-2022)

L’Inghilterra ha dichiarato ufficialmente che fornirà all’Ucraina armamenti atti a colpire in profondità il territorio russo.

La Russia ha risposto che, così, colpirà quegli Stati che offrono tali armamenti all’Ucraina.

Al momento sono arrivato a due certezze.

*) Che la Russia, pur provocata, ha sbagliato a invadere l’Ucraina.

*) Che il mondo anglosassone (USA e Inghilterra) sta facendo di tutto per allargare e protrarre il più a lungo possibile questo conflitto.

E’ chiaro che le redini della guerra le hanno prese in mano Biden e Johnson che usano Zelensky come loro portavoce e portaordini.

Siamo sull’orlo di qualcosa di estremamente pericoloso: il terreno, la situazione mondiale cioè, è quello giusto.

Anche i leader a capo delle nazioni sono quelli ‘giusti’.

Il leader ‘giusto’ per trascinarci nel baratro ce l’abbiamo anche noi: Draghi, che sta interpretando il nostro tradizionale filo americanismo in maniera così sfacciata e prona da sbatterci in prima linea.

Il nostro guaio è che non abbiamo, in casa, nessun altro leader capace di inventare qualcosa di diverso dal servilismo cieco o di esercitare in qualche modo la razionalità.

Anche Mattarella mi pare colpito dallo stesso virus.

Non si tratta di essere favorevoli a Putin, si tratta di immaginare una via d’uscita realistica e di sostenerla con tutte le forze.

Non è questo, del resto, il compito della Politica?

Non lo possono fare Biden e Johnson che hanno tutto l’interesse di fiaccare sia la Russia che l’Europa.

Lo dobbiamo fare noi: ma chi?

La Storia è davvero singolare: l’insipienza degli attuali leader politici ci ha spinto fino a rimpiangere Andreotti, la loro prona subalternità ci fa rimpiangere il Craxi di Sigonella.

Ci tocca sperare in Macron e Scholz: non è molto ma è ciò che abbiamo.

Nel loro carro ci doveva essere anche Draghi ma si è buttato da un’altra parte. Assieme a Salvini, Berlusconi, Letta e Meloni.

Non so perché ma nei momenti topici la nostra classe politica fa quasi sempre la scelta sbagliata.

In questa circostanza oltre che incapace si dimostra straordinariamente miope e autolesionista.

Se le cose dovessero precipitare i primi a subire delle conseguenze disastrose saremmo sicuramente noi, non certo gli USA.

Spero solo che, al dunque, il popolo italiano faccia sentire in massa la sua voce e imponga il rispetto di quella Costituzione che tutti, al momento, ma proprio tutti si sono messi sotto le scarpe.

Alla fine, egregio signor Draghi: che delusione!

Il credito acquistato nella lotta alla pandemia se l’è già giocato tutto.

Adesso sia onesto: prima di trascinarci tutti nel baratro se ne vada.

Gliene daremo atto e le saremo grati.