Leggo un po’ di tutto, andando in Internet, anche per confrontarmi con punti di vista diversi dal mio.
E così mi è capitato di leggere nel quotidiano Libero (giornale che non ho mai comprato) un intervento di Antonio Socci (scrittore lontano le mille miglia dalla mia sensibilità).
Il giornalista scrive che in febbraio, quando la Russia cominciava ad ammassare truppe alle frontiere con l’Ucraina, Zelenski poteva firmare un accordo che impegnava il suo Paese a restare neutrale: stile Austria, tanto per intenderci.
Se l’avesse fatto molto probabilmente avrebbe evitato all’Ucraina distruzioni e orrendi massacri.
Socci rileva che quando ‘abiti’ vicino ad un colosso, non ti puoi permettere di fare il bullo: devi solo prenderne atto e cercare di conviverci meglio che puoi.
Certo, secondo la morale kantiana Zelenski poteva fare quello che ha fatto ma tutti sappiamo che in politica più che gli imperativi kantiani valgono le massime di Machiavelli.
D’altra parte lo stesso Zelenski è arrivato al potere dopo un colpo di stato che ha cacciato il legittimo presidente Yanucovich.
Come ho già ricordato, non aveva Cuba tutto il diritto di ospitare sul suo territorio i missili sovietici?
Eppure il presidente americano Kennedy lo ha impedito minacciando addirittura la guerra atomica.
E Cuba sta molto più lontana dagli USA di quanto l’Ucraina non stia dalla Russia.
E poi, anche questo l’ho già ricordato, siamo veramente liberi noi, come Italia, di stringere alleanze con chi ci pare dal momento che ospitiamo una miriade di basi NATO e USA?
Vorrei che le ‘anime belle’ mi rispondessero in tutta sincerità.
Insomma, la politica ha le sue regole e se non le conosci o non le vuoi rispettare devi fare un altro mestiere.
Biden è disposto a continuare la guerra fino alla morte dell’ultimo ucraino: Zelenski non lo capisce?
Non fino all’ultimo americano ma fino all’ultimo suo compatriota.
Io credo che, alla fine, una qualche ‘pace’ Zelenski la dovrà accettare e sarà sicuramente più onerosa di quella di febbraio ricordata da Socci.
Naturalmente intanto ci vanno di mezzo i più deboli e indifesi: la follia di un presidente-dittatore, condita con l’insipienza di un presidente-sprovveduto, irrorata dal veleno di presidenti-prevaricatori ammantati di democrazia, provoca distruzioni e disastri.
Eppure sarebbe bastato così poco, basterebbe così poco per mettere fine al macello.
Mancano, tutt’intorno, persone di valore autentico che sappiano consigliare rettamente e indicare la strada.
Il fatto che, per esempio, Draghi aspiri a diventare il capo della NATO non lo aiuta certo ad assumere quel ruolo di ‘paciere’ che la nostra Carta Costituzionale gli suggerirebbe.
Così la guerra continua, con grande soddisfazione degli USA che vedono indebolirsi non solo la Russia ma anche l’Europa.
Tuttavia potrebbe essere un calcolo miope, il loro. Perché se questa guerra favorisse la creazione di un asse strategico Russia-India-Cina non sarebbe certo un gran risultato per l’egemonia americana già piuttosto traballante.
Personalmente mi auguro che trionfi finalmente un sano realismo, che cessino le ostilità e che siano salvaguardate le persone e i loro beni primari.
Tutto il resto è relativo.