I media ci informano ogni giorno sui disastri prodotti dall’armata russa in Ucraina.
Ci mostrano palazzi sfregiati, appartamenti sventrati, ospedali fumanti.
Ci fanno vedere donne e bambini in fuga e tutti i terribili effetti della guerra.
Tutte scene che suscitano, giustamente, commozione e sdegno.
E tuttavia non posso non riandare con la mente alle terribili guerre scatenate dagli USA e dall’Inghilterra nel Medio Oriente, in Afghanistan e anche in Serbia, a Belgrado, alle porte di casa nostra (in questo caso abbiamo partecipato anche noi).
Non si tratta di operazioni condotte nel Medio Evo ma nella nostra epoca, alla fine del secolo scorso, all’inizio dell’attuale, solo qualche anno fa.
Quelle guerre, portate avanti soprattutto con bombardamenti aerei, hanno provocato immani distruzioni e migliaia di morti, anche tra i civili.
Anche allora sono stati colpiti ospedali e luoghi di culto, caserme di militari e rifugi pieni di donne e bambini.
Sono stati distrutti ponti, strade, scuole e palazzi.
Sono stati bombardati i civili che partecipavano a cerimonie religiose o a riti civili compiendo delle vere e proprie stragi.
Non ricordo che, allora, fossero mostrate molte immagini di quegli orrori: qualcosa di sfuggita, il giorno stesso o, al più, il giorno dopo e stop.
Meno che mai ci fu la sollevazione generale e l’ondata di commozione che viene creata a favore dell’Ucraina.
A ben guardare i più indignati, oggi, contro la Russia e i suoi bombardamenti e i più solerti nel montare la commozione generale, sono proprio coloro che si macchiarono delle stragi appena ricordate.
Con che faccia!
Quanta miserabile ipocrisia!
Mi dispiace per gli ucraini ma sono anche dispiaciuto per tutti gli altri morti ammazzati, per le ‘altre’ distruzioni.
Non è questione di ‘neneismo’ come stigmatizzano i puri dell’ultima ora: è questione di rispetto per le persone e per i popoli, è questione di inoppugnabile verità storica che nessuna retorica può cancellare o distorcere.
Egregi Biden, Johnson & C. certi toni lasciateli al papa, non siete voi le persone più indicate per ‘fare la morale’. Voi, assieme ai russi, dovreste solo vergognarvi, chiedere scusa e operare fattivamente perché certi orrori non si ripetano più.
Ma ve ne guardate bene, perché, in realtà, siete pronti a ripetere quello che avete fatto contando sull’omertosa condiscendenza dei vostri sottomessi che, sicuramente, ancora una volta metteranno la sordina e oscureranno le vostre malefatte.
Non cedo ai ricatti degli apostoli del ‘neneismo’ dalla lacrima facile che imperversano dalle televisioni e da Internet (dov’erano, qualche anno fa?).
Riconsiderino la loro insopportabile ipocrisia e riscoprano un minimo di obiettività!
(NOTA: a proposito degli americani vorrei ricordare ancora una volta la strage del Cermis: dei piloti americani tentarono di passare con il loro aereo sotto i cavi della funivia in servizio. In realtà li tranciarono provocando la caduta di una cabina nella quale morirono una ventina di persone. Pare che quei piloti l’abbiano fatto per scommessa, per una specie di gioco tanto è vero che si sono affrettati a distruggere i registratori di bordo. Ebbene quell’equipaggio non è stato giudicato in Italia ma rimandato in America dove non ha pagato alcun prezzo per il suo misfatto. Il che, a riprova, dimostra la credibilità degli attuali indignati con le vesti stracciate).