Leggo e ascolto.
Mi pare che tra gli organi di stampa e i partiti più schierati contro l’invasione russa dell’Ucraina, ci siano ‘La Repubblica’, e il PD.
Sembrano impegnati più di ogni altro a ‘lavare i loro panni in Arno’.
Fuor di metafora: avendo a suo tempo flirtato con la sinistra che, notoriamente sentiva di avere un certo legame con l’Unione Sovietica, oggi si sentono impegnati più di tutti a urlare il loro anti ‘russismo’, quasi a voler cancellare dalla loro immagine ogni ombra di connivenza.
Naturalmente non sarebbe necessario: basterebbe dichiarare la propria contrarietà alla guerra, darsi da fare in ogni modo per farla finire, accogliere i profughi e alleviare le sofferenze delle popolazioni.
Ma a loro non basta, perché sono animati dal sacro fuoco degli ex.
Ottenendo l’unico risultato di far pagare all’Italia, per questa guerra, il prezzo più salato.
Tra le formazioni ucraine più impegnate nella lotta contro i russi c’è un battaglione particolare già distintosi in passato per azioni raccapriccianti e disumane.
Riporto da Wikipedia.
‘Il battaglione “Azov” è composto per la maggior parte da volontari, provenienti da partiti e movimenti politici legati all’estrema destra ucraina e integrati da volontari d’ispirazione nazifascista e neonazista provenienti anche da diversi paesi europei tra cui Italia, Francia, Spagna e Svezia.
Dal 2016 il battaglione “Azov” viene addestrato e finanziato, come altri corpi delle forze armate ucraine, dagli Stati Uniti d’America. Il battaglione ha rapporti con diverse organizzazioni di estrema destra in Europa e negli Stati Uniti. In Italia ha contatti con Casapound.
Nel 2016 un rapporto dell’OSCE ritiene il battaglione “Azov” responsabile dell’uccisione di massa di prigionieri, di occultamento di cadaveri nelle fosse comuni e dell’uso sistematico di tecniche di tortura fisica e psicologica’.
Questi, secondo Repubblica, sono i ‘partigiani’.
Pur essendo consapevole che in una guerra di liberazione nazionale tra i partigiani possano esserci anche persone indegne, non ho mai letto che tra i nostri partigiani agissero formazioni di questo tipo.
Il ministro della difesa Guerini, dal canto suo, è fautore dell’invio di armi in Ucraina e pronto anche a mandare soldati, all’occorrenza. Quasi indifferente rispetto al pericolo di scatenare una terza guerra mondiale.
È del PD e, nel suo ruolo, non fa altro che ricalcare le posizioni del segretario del suo partito.
Credo che l’Ucraina non abbia bisogno di un simile sostegno ideologico: soprattutto , delle loro esternazioni, non ne ha bisogno l’Europa e, meno ancora, l’Italia.
L’Italia, l’Europa, la Russia, l’Ucraina, l’umanità intera mi verrebbe da dire, avrebbero bisogno di persone assennate, capaci di capire a fondo le situazioni e di fare proposte sensate e risolutive, tali da evitare i conflitti armati.
Con i vari Putin, Biden e Johnson non andiamo da nessuna parte: forse nel baratro.
Costoro riescono solo a fare giganteggiare il leader cinese Xi che nel colloquio con Biden ha riferito un proverbio cinese: “è compito di chi ha messo il sonaglio al collo della tigre toglierlo”.
Va’, Biden, fa’ ciò che devi!