Mister Putin, la guerra no.
La guerra è un disastro indicibile: per chi la subisce e anche per chi la fa.
Io penso che per un essere vivente, la vita sia il bene supremo.
L’umanità, che si fregia dell’etichetta ‘razionale’, dovrebbe fare di tutto perché ogni persona, al mondo, possa vivere al meglio la sua esistenza.
La guerra è la negazione di tutto questo: vuol dire massacri, carneficine, morte, sofferenze, immani distruzioni.
Era un modo di risolvere le questioni del passato: credevo fosse morto e sepolto nella prima metà del novecento che ha sperimentato in massimo grado l’orrore delle guerre.
E poi, dovresti saperlo meglio di me, la Russia ha sempre dato il meglio di sé, fino all’eroismo, con la resistenza, non con l’attacco.
Ha contrastato vittoriosamente Napoleone e Hitler ma dopo Pietro il Grande, quando ha attaccato ha sempre ottenuto scarsi risultati.
Non ti bastava di aver ingoiato in un solo boccone e senza sparare un colpo l’intera Crimea?
In quella occasione hai dimostrato di aver imparato bene la lezione dei tuoi avversari: nel senso che hai applicato il metodo Kosovo.
Potevi ripetere la stessa operazione con le due regioni indipendentiste del Donbass: forse ti sarebbe andata ancora bene.
Ma l’Ucraina, tutta l’Ucraina …: francamente hai esagerato.
Tutta l’Ucraina non è come la Crimea: ti sei fidato dei tuoi generali che ti hanno promesso la guerra lampo ma dovevi capire subito che non era possibile, che era una pura e semplice esaltazione mentale senza fondamento.
Adesso hai provocato disastri e sofferenze immani, distruzioni e massacri e ti sei impantanato.
Forse non sai più nemmeno tu come uscirne perché è chiaro che non ti puoi pappare tutta l’Ucraina senza pagare un prezzo salatissimo. Con il rischio concreto di trascinare buona parte dell’umanità in una catastrofe epocale.
Ecco, io penso che se l’Occidente avesse dei politici di razza (che pare non abbia), persone capaci non solo di parlare ma anche di mediare, a questo punto ti proporrebbe un’uscita dignitosa dal conflitto che tu non potresti rifiutare. Che non rifiuteresti visto come sei messo.
L’alternativa qual è? Altri massacri, distruzioni ingentissime per dei risultati modesti che potrebbero configurarsi, per te, come una vera e propria sconfitta.
Se non lo fanno gli altri, il gran gesto potresti farlo tu: accontentarti di aver fatto capire all’Ucraina con chi ha a che fare, garantire l’autonomia delle due regioni che vogliono l’indipendenza, magari rosicchiare qualcos’altro attorno alla Crimea e ritirarti di corsa.
Credimi: hai fatto un azzardo che non può andare in porto. Hai provocato sofferenze e distruzioni per arrivare a qualcosa che forse avresti potuto ottenere in modo diverso.
Se torni a casa e salvi la pelle e il tuo posto al vertice della Russia, hai già ottenuto un gran risultato.
I tuoi avversari non sono migliori di te e in altri contesti si sono comportati esattamente come te.
Alla fine, però, sono sempre riusciti a tirarsi fuori dalle sabbie mobili dentro cui si erano cacciati: anche perdendo l’onore ma mettendo fine alle stragi e alle distruzioni.
Hai imparato da loro la protervia e l’attacco: impara anche la ritirata.
Se sei un ‘grande’ porta la Russia ad un confronto vero con l’Europa, fai della Russia e dell’Europa una cosa sola: superando l’ostilità degli USA e della Gran Bretagna.
Ma forse non sei tu la persona giusta per realizzare questo portentoso progetto, forse però c’è qualcuno, in Russia, che potrebbe farlo.
Se tu scoprissi questa persona e la sostenessi passeresti alla storia: non come il macellaio di Kiev, ma come il realizzatore della più straordinaria impresa politica che mai sia stata anche solo tentata.
Torna a casa, Mister Putin, metti fine alla guerra, leccati le ferite e aiuta anche gli altri a riprendersi: un nuovo progetto ti attende.
Questo sì ti darà vera e imperitura gloria.