Non tutti i morti hanno lo stesso ‘peso’.
Non tutte le guerre hanno lo stesso trattamento.
Per me i morti sono morti e tutti costituiscono una tremenda tragedia.
L’invasione dell’Iraq, ad opera di USA e Gran Bretagna, ha provocato non meno di 130 mila morti tra i civili. Alcune stime parlano di 400 mila, altre addirittura di 750 mila. Mi attengo alla cifra più bassa.
Senza contare, naturalmente, le migliaia di feriti più o meno gravi e i milioni di sfollati.
Quella guerra ha destabilizzato tutta l’area mediorientale con conseguenze gravissime soprattutto in Siria dove ci sono stati più di 400 mila morti e milioni tra sfollati, migranti, rifugiati, richiedenti asilo.
Nessuno, in Italia e altrove, si è alzato a condannare pubblicamente USA e Gran Bretagna, nessuno ha escluso questi Paesi dalle competizioni internazionali, nessuno si è stracciato le vesti per i bambini sgorbiati dalle bombe o per gli ospedali centrati dai missili.
Dov’erano, allora, i grandi giornalisti che adesso montano l’asfissiante campagna mediatica anti Russia? Non mi pare abbiano indossato, allora, elmetto e mimetica per andare a documentare le stragi perpetrate dagli americani.
Per la Russia e per Putin c’è la gara a chi propone le sanzioni più dure e drastiche.
L’Italia, per paura di restare indietro, fa la mosca cocchiera, quella che le spara più grosse. Di Maio è il ministro giusto.
Dov’erano nel 2003 tutti questi integerrimi paladini del diritto e del rispetto della dignità umana?
Putin è un autocrate sanguinario e che cos’è stato Bush?
Putin è infamato da tutti mentre Bush va in giro per il mondo osannato e riverito.
Qual è la sua vera colpa? Quella di essere a capo della Russia?
Quella di aver scatenato la guerra in Europa?
Qualcuno ha mai parlato dei morti del Donbass provocati dal cannoneggiamento dell’esercito ucraino?
Insomma, ci sono morti e morti e guerre e guerre.
A me piacerebbe che nelle condanne e nelle assoluzioni si seguisse lo stesso metro di giudizio.
Mi piacerebbe che, visto che considero la vita umana il bene più prezioso, le uccisioni e le stragi fossero esecrate allo stesso modo.
Che tutti i guerrafondai fossero banditi dal consesso umano: senza distinzione di nazionalità, di appartenenza politica o religiosa.
La guerra è qualcosa di atroce ma lo spettacolo delle prese di posizione ‘partigiane’ (con relative condanne) è deprimente.
Gli Usa e i loro alleati hanno destabilizzato la Libia e tutto il Medio Oriente: nessuno ha mosso un dito, non una parola di condanna. Anche se l’intera Europa occidentale ha pagato e sta ancora pagando un prezzo altissimo a causa dei loro misfatti.
Non sono certo filo americano e non credo di essere filo russo.
Non sono filo niente.
Mi piacciono la chiarezza e l’onestà, detesto il conformismo peloso imposto dai signori dei media, e ancor più depreco chi vuole far valere una verginità che non ha.