Abbiamo un’informazione che ci bombarda a senso unico: sembra voglia prepararci alla nostra entrata in guerra.
Ho letto per caso un articolo di un generale italiano che tenta di spiegare le ‘ragioni’ di Putin.
Nessun giornale italiano, nessun canale televisivo l’ha fatto e lo fa.
Dunque: è noto che la Russia, all’interno dell’URSS, si sentiva protetta verso l’Europa e la Nato da tutta una serie di stati satellite che funzionavano da cuscinetto.
Con la fine dell’URSS quasi tutti quei Paesi se ne sono andati in libera uscita e per la maggior parte hanno aderito all’UE e alla NATO.
La Russia si è sentita sguarnita e alla mercé di quelli che considera i suoi nemici storici.
Del tutto neutrale era rimasta solo l’Ucraina che, in qualche modo, assieme alla Bielorussia, formava un cordone protettivo.
Ultimamente l’Ucraina ha deciso di chiedere l’aggregazione alla UE e l’ingresso nella NATO.
I russi si sono sentiti indifesi e oltremodo insicuri, da quella parte, per cui hanno reagito come un toro ferito. A cornate, a sportellate, a cannonate.
Si dirà che hanno fatto e fanno male dato che l’Ucraina è uno Stato indipendente e può fare quello che vuole.
Verissimo, ma c’è anche la realpolitik che può voler dire tante cose negative ma può anche significare un po’ di buon senso.
Non è colpa mia se in politica valgono le regole illustrate da Machiavelli più dei principi della morale kantiana.
L’Ucraina avrebbe potuto fare come la Svizzera, per esempio, restare del tutto neutrale rispetto ai due blocchi e sfruttare le opportunità degli uni e degli altri.
Poteva mettere in campo una miriade di politiche convenienti senza andare a stuzzicare l’ingombrante vicino.
Si dirà: ‘ma era libera di fare le sue scelte’.
Certo! Ma io vi chiedo: noi, come Italia, con tutte le basi americane che ospitiamo, con i silos pieni di loro bombe atomiche, noi, dico, siamo veramente liberi di fare quello che ci pare? Magari anche di cambiare alleanze?
Machiavelli vale per tutti e noi ne siamo la patria.
Voglio dire che la politica degli Stati non si muove sotto vuoto, in un ambiente asettico in cui tutti possono decidere qualunque cosa.
Si concretizza in un particolare periodo storico che è frutto di determinati eventi che hanno certi attori. Bisogna tener conto degli uni e degli altri, visto che non viviamo in paradiso.
Putin ha fatto un azzardo rischioso, ha scatenato una guerra che poteva e doveva evitare ma l’Ucraina (e l’Occidente) non ci ha messo un po’ del suo?
[ NOTA 1.
Qualcuno ricorda la guerra condotta dagli USA in Iraq? Ha provocato decine di migliaia di morti. Gli aerei e i missili americani hanno colpito ospedali e scuole, hanno sterminato centinaia di persone che partecipavano a matrimoni o a funerali. Sono dovuto andare a cercare queste notizie nei trafiletti mentre adesso siamo bombardati tutto il giorno dai misfatti della guerra dei russi. Questa considerazione assolve Putin? No di certo. Chiarisce solo in che ambiente mediatico viviamo.
NOTA 2.
Arrivano già notizie di numerosi morti ammazzati. Per lo più giovani. È qualcosa di orribile e inaccettabile nel nostro tempo. La vita è il bene supremo di cui disponiamo, com’è possibile metterla in gioco per questioni di così poco conto? La guerra, oltre che orribile, è proprio insensata. Con tutta la storia che abbiamo alle spalle, la nostra storia europea fatta di guerre e di massacri, non abbiamo ancora imparato a risolvere le questioni in maniera civile? Perché la Storia, ‘magistra vitae’, non riesce ad insegnarci niente?
NOTA 3
A Putin ricorderei la favola del Lupo e dell’agnello di Fedro. I più forti, i più potenti, i prepotenti possono sempre trovare mille scuse per assalire i più deboli. Per evitare il confronto pacifico. Riporto solo la morale che mi pare dica tutto.
‘Haec propter illos scripta est homines fabula qui fictis causis innocentes opprimunt’].