ABBRACCIARE CASINI 30-01-2022

Non commento l’elezione di Mattarella: è stato fatto e viene fatto continuamente fino alla noia.

Sono invece stato colpito da un episodio insignificante verificatosi subito dopo la sua rielezione.

Molti elettori (grandi? Infimi, direi) sono corsi ad abbracciare e baciare Casini.

Perché?

Francamente non saprei dire.

Ho sempre considerato Casini come il pesce che nuota sotto il pelo dell’acqua, buono per tutto e per niente e per questo sempre rieletto per decenni.

Non è il solo, in Parlamento: mi viene in mente, per esempio, Gasparri. Un ottimo candidato per questo tipo di ‘carriera’ mi sembra anche Di Maio.

Abbracciare Casini dopo la certificazione della propria incapacità è stato, in un certo senso, un atto liberatorio, catartico.

Con quell’abbraccio si sono detti: siamo in tanti, siamo tutti, una soluzione la troviamo sempre, qualunque essa sia, siamo senza qualità ma bravi, lunga vita a noi!

Ho sentito che Vespa ha detto: a questo punto è meglio chiudere Montecitorio.

Ecco, questa mi è suonata come una nota stonata.

Perché, caro Vespa, quegli elettori che si sono dimostrati incapaci a tutto, sono proprio quelli che tu, da decenni, vezzeggi e onori, quasi fossero dei campioni di saggezza o dei maestri del fare. Li hai cresciuti tu (e gli altri come te), con i tuoi microfoni, i sorrisetti untuosi, le battutine finto sarcastiche, le analisi contraffatte, le bolle di sapone che hai soffiato per decenni dentro i monitor per alimentare le tue insaziabili tasche.

Invece di guardare sprezzante nel mucchio e stigmatizzare con il vetriolo, dovevi correre là in mezzo ad urlare ‘bravi, fratelli’, dovevi essere il primo che andava ad abbracciare Casini.

Termino con la perorazione che, alla fine, ho sentito in bocca a più di un elettore: la prossima volta facciamo eleggere il Presidente della repubblica dal popolo.

A parte l’auto certificazione della propria impotenza, questa frase apre la strada ad una miriade di eredi di Berlusconi.

Basterà che un riccastro qualsiasi metta in piedi un’organizzazione efficiente e potrà insediarsi al comando.

D’altra parte è già successo negli USA con Trump o in Brasile con Bolsonaro.

Non vorrei che fossimo costretti a rimpiangere l’insipienza, l’inadeguatezza e l’incapacità degli attuali ‘grandi’ elettori.

Il che vorrebbe dire che siamo andati ancora un po’ più a fondo.

In omaggio alla massima che recita: il Fondo non ha fondo.