Seguo un po’ distaccato questa campagna presidenziale.
Lo spettacolo offerto dai capetti delle attuali forze politiche è più deprimente del solito.
Quale dovrebbe essere l’obiettivo principe di questa elezione?
Il benessere del popolo italiano.
Qualcuno ne ha sentito parlare?
Nomi buttati là a caso, senza alcun piano, senza logica; sparate fantozziane con sgambetti da avanspettacolo; primedonne (uomini e donne, soprattutto i primi) da rivista di infima serie che si atteggiano a star mondiali.
Dell’Italia e del popolo italiano: nessuna parola.
Eppure siamo sempre nel pieno di una pandemia dura a morire che, per fare un solo esempio, sta uccidendo il turismo, l’unico importante settore economico che ci è rimasto.
Viviamo una crisi sociale acutissima, impastata di disoccupazione e bande giovanili senza più freni.
Abbiamo bisogno come del pane dei miliardi dell’Europa, per rattoppare l’economia e tentare di rimettere in piedi il Paese.
Bisognerebbe eleggere un presidente autorevole, in casa e fuori e prefigurare un governo capace di realizzare i piani predisposti.
Non sta succedendo niente di tutto questo.
Ne pagheremo tutti le conseguenze: che potrebbero essere amarissime. Soprattutto per noi, popolo un po’ frastornato.
Sappiamo chi dovremo ringraziare.
A meno di un sussulto, che non è da escludere ma che non vedo all’orizzonte.
E che, tuttavia, non smetto di augurarmi.