LO STREPITO MEDIATICO (11-01-2022)

Siamo bombardati tutti i giorni, tutto il giorno, dalle informazioni sfornate dai media.

La carta stampata ha perso molto del suo appeal.

Sono la televisione e Internet a farla da padrone.

Che sfornano notizie a getto continuo.

Sulle quali non abbiamo alcun controllo.

E non è solo questo l’aspetto che ci mette fuori causa, che ci spara dentro le nebbie della disinformazione.

Quella che riceviamo, anche quando si riferisce a fatti realmente accaduti, è un’informazione drogata: da enfasi, sviste, distorsioni, sovraesposizioni.

Tra i tanti accadimenti che si verificano, ne vengono scelti solo alcuni e su quelli si picchia incessantemente senza lasciare alcuno spazio alla curiosità.

Perché proprio quegli eventi e non altri?

Perché quell’insistenza ossessiva che toglie il respiro e ottunde la mente?

Prendiamo il ‘Covid, per esempio.

Si tratta certamente di una situazione drammatica e sconvolgente che, tra l’altro, ha portato alla tomba milioni di persone.

È quindi qualcosa che merita il giusto rilievo.

Se noi seguiamo i telegiornali vediamo che buona parte del loro tempo è dedicata a questa emergenza.

Ci informano quotidianamente (ogni ora) sull’andamento dell’epidemia, sul numero degli infettati, dei ricoveri e dei morti, sui farmaci, su ciò che è stato, su ciò che sta succedendo e su quello che accadrà.

Il tutto condito da lezioni, interviste e interminabili animati dibattiti.

Esiste qualcos’altro, al mondo, al di fuori del covid?

Difficile immaginarlo per chi si ferma alla sola televisione.

C’è spazio solo per riportare qualche altra disgrazia o per ragguagliare sull’andamento meteorologico (altro filotto che, prima del covid, teneva banco quasi esclusivo).

Si dirà che non si può trasmettere tutto e che non è facile scegliere che cosa, come e per quanto tempo.

Verissimo!

Ma è anche vero che ci vorrebbe maggiore elasticità e più apertura mentale.

Visto che viviamo in un calderone indistinto e indistinguibile, bisognerebbe che i media trasmettessero sì delle notizie ma stimolassero anche la curiosità, spingessero alla ricerca personale: non accecassero i recettori ma li rendessero più sensibili ed efficienti.

Insomma: informateci ma non a senso unico; non insistete sempre su una sola notizia, oscurando tutto il resto; proiettateci dentro il mondo, nella sua interezza, non teneteci incollati al nostro piccolo, chiassoso, limitato pollaio.